giovedì 16 giugno 2016

COME PIANTARE UNA PIANTA NEL VASO



Salve a tutti, oggi vi parleremo di come piantare una pianta nel vaso.
Le piante, caratterizzate da ritmi di crescita diversi, necessitano di una periodica sostituzione del vaso in cui sono contenute a causa della loro tendenza a saturarlo con radici sempre più abbondanti e numerose e ad assorbire progressivamente tutti i principi nutritivi contenuti nel terriccio.
Prima di tutto bisogna capire se la pianta necessita del rinvaso, osservate l’aspetto del pane di radici. Se le radici sono notevolmente fitte è il momento di rinvasare, potete rimandare il lavoro se le radici non avvolgono completamente il pane di terra. Durante l’anno, il periodo migliore per rinvasare le piante è l'autunno quando le piante entrano nel periodo di sonno.
Gli step per travasare le piante sono semplici, efficaci e veloci, ideali anche a tutti coloro che sono alle prime armi:
  1. Due o tre giorni prima del lavoro di rinvaso, è consigliato irrigare abbondantemente la pianta. Questa procedura è necessaria a preparare le radici al rinvaso: se le radici sono ben idratate subiranno meno stress e quindi cresceranno sanamente.
  2. Trascorsi un paio di giorni dall’abbondante irrigazione, togliete la pianta dal vecchio vaso.
  3. Con le mani, svolgete delicatamente la matassa di radici: è questo il momento più critico, fate con delicatezza e attenzione a non spezzare le radici!
  4. Sul fondo del nuovo vaso, disponete un coccio con la convaità rivolta verso il basso.
  5. Coprite il coccio con 2 centimetri di argilla espansa seguito da qualche manciata di terriccio specifico per piante d’appartamento.
  6. Adagiate la pianta da rinvasare nel nuovo vaso e riempite lo spazio tra il vaso e il pane di terra che avvolge le radici.
  7. Per essere sicuri di coprire tutti gli spazi, pressate delicatamente il terriccio.


ATTENZIONE! 

Anche in passaggi come questi si può facilmente fare degli errori, qui di seguito alcuni accorgimenti per non sbagliare:
  • Non interrate mai il colletto della pianta, se lo fate, potreste provocare dannosi marciumi.
  • Interrate tutte le radici, se il margine inferiore del colletto e l’inizio dell’apparato radicale non è abbastanza “riparato”, si rischia di far morire la pianta per esposizione delle radici.
  • Ricordatevi di non concimare piante appena rinvasate. La radice sarà già stressata per il rinvaso quindi non sarà in grado di utilizzare i nutrienti presenti nel concime.




 Un punto chiave e fondamentele per il rinvaso è senz'altro la scelta del terriccio, del quale se ne conoscono vari tipi, sotto elencati ve ne presentiamo e consigliamo i più comuni:

  • Terricci universali

I terricci più diffusi sono quelli universali, venduti in confezioni dai 5 agli 80 litri, sono ricchi di sostanze organiche, hanno pH neutri, riescono a trattenere bene l’acqua, garantiscono la giusta porosità di cui necessitano le radici per l’ossigenazione, e possono anche essere facilmente arricchiti per rispondere alle più varie necessità.
I loro principali componenti sono: la torba (in valori intorno al 50%), che viene ottenuta dalla decomposizione di residui vegetali e conferisce leggerezza e porosità; la sabbia, che alleggerisce il terreno e lo rende più permeabile; il compost, frutto della decomposizione delle sostanze organiche, che apporta i nutrienti fondamentali per lo sviluppo delle piante, e infine la terra da giardino con argilla espansa, utile a dare stabilità alle piante e a trattenere l’umidità.
I terricci universali sono ottimi per quasi tutte le piante verdi e fiorite da balcone e da giardino, nonché per quelle aromatiche e orticole, senza dimenticare che possono essere impiegati anche per arricchire di sostanze nutritive tutti i terreni poveri

  • Terriccio di bosco

    Ottenuto nei boschi di latifoglie (spesso frammiste ad aghifoglie), è costituito da foglie, rami secchi e altri organi vegetali caduti sul suolo del bosco, dove si sono trasformati parzialmente in humus (un componente chimico del terreno), in seguito a un processo di decomposizione. A questa materia organica si aggiunge anche una buona percentuale di terra minerale, corrispondente allo strato più superficiale del suolo ricco di humus. Il terriccio di bosco è di colore nero, leggero, permeabilissimo, spugnoso, fertile, di facile penetrazione all’aria e capace di trattenere a lungo una grande quantità d’acqua.

  • Terriccio di castagno

Formato dal legno dell’albero omonimo, si raccoglie nei vecchi tronchi o ceppi di questo arbusto, quando vengono corrosi da una speciale carie. Costituito al 100% da sostanza organica, si presenta sotto forma di particelle rossastre accompagnate da frammenti di varia grandezza, definiti “zeccoli”. Leggerissimo e molto permeabile, mantiene a lungo tali preziose caratteristiche. Ottimo per quasi tutte le piante, deve essere conservato in luoghi coperti e umidi.






  • Terricciato

Si tratta di terra comune, resa altamente fertile e permeabile dopo una specifica preparazione. Si ottiene facilmente nei giardini, stratificando in un locale coperto un 40% di buona terra di giardino, già coltivata da tempo e privata dei materiali grossolani inerti, con un 60% di letame ben macero. Gli strati alterni di 15-20 cm devono raggiungere uno spessore di oltre un metro.
Tale ammasso deve esser mantenuto molto umido e rivoltato dopo un paio di mesi dalla sua formazione e successivamente ogni mese. Dopo sei mesi si ottiene un buonissimo terricciato, più pesante dei precedenti, ricco di sostanza organica e molto soffice, qualità che mantiene a lungo. Ottimo per le piante da fiore e per molte varietà da fogliame da appartamenti, è impiegato molto spesso in aggiunta ad altri elementi.






IL DRENAGGIO:


L'eccesso di umidità del terreno compromette la buona riuscita di una coltivazione. Un terreno troppo umido è, di solito freddo, si riscalda lentamente in primavera, non consente la circolazione dell'aria ed è particolarmente inospitale per le radici delle piante. Il terreno in questi casi va risanato.
Ci sono diversi sistemi per drenare un terreno e la scelta del tipo di drenaggio dipende da diverse considerazioni, prima fra tutte l'entità degli eccessi idrici.

La stabilità e la durata di un sistema vegetale si ottengono quando si instaura un buon equilibrio tra particelle solide del suolo, acqua, e aria. Uno dei maggiori obiettivi da porsi nella costruzione dei tappeti erbosi è la regolamentazione dell'acqua nel suolo con i sistemi di drenaggio. Lo smaltimento rapido delle acque in eccesso ha due finalità principali: consentire la fruibilità del prato e garantire al tappero erboso le migliori condizioni di sviluppo.
Il drenaggio più semplice è quello che si effettua scavando delle trinceee parallele e mettendo sul fondo di esse materiale grossolano come ghiaia o ancor meglio, frammenti di mattoni e calcinaccio.
Il drenaggio verticale consiste nello scavare buche molto profonde, cilindriche e riempirne il fondo con una grande quantità di ghiaia o sassi.
In generale, per quanto riguarda la coltivazione delle piante in vaso, il drenaggio si garantisce con l'aggiunta al terriccio si sabiba, ghiaietta e cocci o pietruzze sul fondo del vaso.



ATTENZIONE!


Con le prime innaffiature potrebbe verificarsi un’azione sgradevole della terra sporca a contatto con l’acqua e rilasciare lo sporco contenuto in tutti i terricci universali con conseguenze sul pavimento circostante che, se non pulito immediatamente,andrà trattato  poi con acido e spazzola.


A proposito di drenaggio si parla anche dell'efficace utilizzo dell' Enkadrain:

Il controllo e la gestione delle acque sono di fondamentale importanza per garantire l’efficacia di tutti gli interventi di opere civili ed ambientali a contatto con il terreno.
L’utilizzo di sistemi innovativi di drenaggio, oramai ampiamente diffusi nella pratica progettuale, soddisfa pienamente tali necessità, in un corretto rapporto costi/benefici.
L’Enkadrain è un geocomposito che sostituisce i sistemi tradizionali di drenaggio in ghiaia, captando, filtrando e asportando l’acqua presente nel terreno. Può svolgere la sua funzione drenante sia su superfici sub-orizzontali, sia verticali.
L’Enkadrain è costituito da un nucleo drenante racchiuso tra due filtri
non tessuti a filamento continuo del tipo termosaldato. 

La procedura corretta per questo tipo di drenaggio è prima di tutto stendere su tutto il fondo del vaso il tessuto, dopo di che si può iniziare a spargere uno strato di argilla espansa di un paio di centimetri e infine ristendere un altro strato di tessuto
Perchè queste procedure?
Attraverso questo tipo di stratificazione l'acqua con lo strato d'agirlla può facilmente uscire dal foro di drenaggio e il tessuto in microfibra ha due funzionalità:
1) Fa da filtro, in modo tale che al momento del''annaffiamento non esca acqua sporca compresa di terra;
2) Mantiene tutta l'umidità nelle radici.

L' Enkadrain viene realizzato con tecnologie di produzione innovative, utilizzando diversi tipi di polimero in base alle specifiche applicazioni.
L’efficienza prestazionale di esso trova conferma nei risultati delle prove di laboratorio eseguite da autorevoli istituti ed università di diversi Paesi e delle numerose applicazioni nel campo dell’ingegneria civile a partire dal 1975.






 

 

 

 

 

 I SOTTOVASI:

Particolari sono i sottovasi, elementi non sempre comodi per il rinvaso delle piante, infatti, sono pieni di aspetti negativi.
E' risaputo che l'acqua stagna facilita la creazione di batteri e funghi causando quindi problemi alle piante, inoltre attirano gli insetti tra cui le zanzare e i cattivi odori.








E' IMPORTANTE PRENDERSI CURA DELLE PIANTE CON IL GIUSTO: CONCIME

Cos’è: concimare vuol dire apportare o rinnovare gli elementi chimici del suolo che servono da alimento a una pianta. La mancanza di tutti o di qualcuno di questi impedisce il suo normale sviluppo; il concime nutre le piante e permette loro di continuare a crescere e a produrre fiori.

Cosa contiene: Le piante hanno bisogno di tre minerali essenziali: azoto (N) per la crescita delle foglie e del fusto (soprattutto all’ inizio dello sviluppo); fosforo (P) per la produzione delle radici sane e per la formazione di boccioli; potassio (K) per sviluppare fiori, frutti e bulbi. 

Inoltre, hanno bisogno di altri elementi, come ferro e magnesio ma in minore quantità.

Gran parte delle piante ornamentali crescono con un fertilizzante universale con le tre sostanze nutritive di cui abbiamo parlato sopra + altri minerali, da dare di solito durante la stagione vegetativa. Ma ci sono prodotti dedicati a piante specifiche come le rose o i rododendri.

A cosa serve: Una buona “alimentazione” aiuta le piante a crescere, a svilupparsi e a fiorire e le rende resistenti alle malattie. Se le piante da interni ricevono molto concime o molto poco, diventano vittime dei parassiti e delle malattie.

Buona piantagione a tutti!!!!

 


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www.martin-design.it


2 commenti:

  1. Buongiorno, ho letto alcuni dei vostri post e sono rimasto colpito dall'unicità ed eleganza dei vostri prodotti.
    Vi manderò una mail per saperne di più.
    Grazie e complimenti. Giorgio Pedretti

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    1. Buonasera Sig. Pedretti
      innanzitutto grazie per i complimenti, aspettiamo le sua mail per darle tutte le lucidazioni sul caso.

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